Sentirsi disorientati nella moltitudine delle proprie passioni è un disagio che accomuna molti di noi, specialmente i creativi. In questo articolo vedremo cosa significa essere un multipotenziale e perché dovresti considerare questa caratteristica come un’opportunità per la tua crescita artistica e/o professionale.
Ti è mai capitato di trovarti a maledire il giorno in cui ti sei iscritto a quella facoltà “sbagliata”?
Oppure stai ancora rimuginando su quel corso di grafica o pittura in cui hai investito così tanto e che ora non metti più in pratica?
La domanda che temi di più è “cosa vuoi fare da grande?”
Fammi indovinare.
Sei un creativo e ti senti perso nell’oceano sconfinato dei tuoi interessi.
Questo ti ha portato ad inseguire aspirazioni che dopo un po’ di tempo hai deciso di mettere da parte, nonostante stessi ottenendo degli ottimi risultati!
In poche parole… Sei un multipotenziale. Sappi che questo articolo parla proprio di te!
Mettiti comodo. Iniziamo subito col definire la personalità multipotenziale e le sue caratteristiche!
Cosa significa avere una personalità multipotenziale
Essere un multipotenziale secondo la regista Emilie Wapnick significa avere tanti interessi e svolgere più attività creative eccellendo in ambiti diversi.
Forse avrai già sentito parlare del suo famoso speech sulle persone multipotenziali, ma se non lo conosci, ti consiglio di farci un salto dopo che avrai letto questo articolo.
Secondo la Wapnick l’assenza di una vera e propria vocazione sarebbe l’elemento-chiave che distingue i profili poliedrici da quelli specializzati.
Più avanti nell’articolo troverai anche un fantastico test per comprendere se appartieni anche tu a questa camaleontica categoria.
Ad ogni modo, se il sentimento più forte che provi ripensando al tuo percorso è il rimorso, oggi cercherò di proporti una prospettiva alternativa a quella dell’autocommiserazione, della irrimediabilità e dello stallo (prima o poi succede a tutti).
Situazioni che di certo non piacciono a nessuno, men che meno a chi come me e te svolge il suo lavoro spinto dal fuoco ardente di curiosità e passione.
Sorridi, non sei il solo!

Devi sapere che ci sono passata anch’io.
Ancor prima di concludere il mio percorso universitario infatti continuavo a ripetermi che avevo commesso un “errore irrimediabile”.
L’aver conseguito una laurea che non mi entusiasmava e che probabilmente non mi avrebbe mai portato ad ottenere il lavoro dei miei sogni, non mi faceva proprio dormire la notte.
Eppure sarebbe bastato allargare il campo per iniziare a vedere le opportunità dove non le avevo cercate.
Sarebbe bastato soltanto “unire i puntini” e quell’incidente di percorso sarebbe potuto diventare addirittura un vero e proprio asso nella manica!

Cerchiamo dunque di capire insieme che cosa si intende per “unire i puntini”.
Che si tratti di hobby o di lavoro le possibilità sono pressoché infinite.
Come si può intuire, si tratta di un argomento che può interessare sia chi si sente intrappolato in una vita che non gli va più a genio sia chi ritiene di non aver commesso ancora alcun errore sulla tabella di marcia.
In qualsiasi campo infatti questa abilità sta cominciando ad acquisire rilevanza in quanto vera e propria “skill” da inserire nel curriculum.
Se sei capitato qui, probabilmente sarai curioso di scoprire come sfruttare a pieno la tua multipotenzialità per generare idee innovative mettendo insieme i tasselli del puzzle!
Continua a leggere per scoprire cosa ti serve per “unire i puntini” e spiccare il volo!
Multipotenziali famosi a cui ispirarsi: Steve Jobs

Innanzitutto, che cosa significa unire i puntini?
Ce ne parla Steve Jobs nel suo celebre discorso davanti ai neolaureati di Stanford.
Quel giorno l’imprenditore visionario ha parlato dell’indecisione che ha segnato il suo primo periodo al college servendosi di questa espressione per descrivere quell’apertura mentale che si rivelò decisiva per dare alla luce il primo Apple Macintosh.
“Dal momento che avevo abbandonato gli studi, decisi di iniziare a seguire un corso di calligrafia. […]
Nulla di tutto questo aveva la minima possibilità di avere un’applicazione pratica nella mia vita, ma 10 anni più tardi, dovendo progettare il primo Macintosh, mi tornò tutto in mente. […]
Se non avessi abbandonato gli studi, non sarei mai venuto a conoscenza di quel corso di calligrafia ed i computer Apple oggi non godrebbero dei meravigliosi caratteri di cui godono oggi.”
Steve Jobs, Stanford University, 2005.
In altre parole il leggendario creatore di Apple sta dicendo è necessario lasciarsi guidare da curiosità e intuizione, anche quando non si è ancora in grado di comprenderne il fine.
Se non hai mai ascoltato ciò che Jobs ha dichiarato davanti alla platea di Stanford o hai semplicemente voglia di riascoltarlo, qui trovi il suo discorso integrale.
Scoprirai che i progetti migliori richiedono del tempo e che curiosità e intuizione spesso vanno oltre razionalità e pianificazione.
Essere delle persone multipotenziali infatti spesso permette di scovare accoppiate vincenti tra le risorse più inaspettate.

Possedere la capacità di saper unire i punti dunque significa “intravedere” occasioni dove gli altri non sono ancora capaci di arrivare, preparando il terreno a intersezioni fra conoscenze solo apparentemente distanti.
Nella pratica potrebbe trattarsi di individuare nuovi trend, di vedere oltre i dati, di mettere in contatto le persone più improbabili per dar vita a collaborazioni di successo.
Se sei un artista, immagina di attingere dalla tua tavolozza per creare una tinta fuori dal comune.
Lo stesso lo puoi fare con le tue passioni.
“E ti pare poco”, mi dirai.
Non posso darti torto, ma non dimenticare che anche a Steve Jobs sono voluti ben 10 anni per “unire i puntini”.
L’importante è rimanere “folli ed affamati” e lasciarsi guidare da curiosità ed intuizione.
Tienili bene a mente, perché questi due elementi ti daranno lo slancio per fare il salto in avanti.
La mia storia da multipotenziale

Per darti prova dell’efficacia di questa teoria voglio raccontarti la mia esperienza personale, in questo modo capirai che nascere nella gloriosa Silicon Valley non è un requisito fondamentale per ottenere dei buoni risultati.
Gli ingredienti segreti infatti sono alla portata di tutti.
Iniziamo!
Devi sapere che al momento della scelta universitaria ero ancora molto confusa.
Avevo ristretto il campo a poche alternative e non vedevo ancora dei punti, ma soltanto delle linee parallele che non si incontravano mai.
Così decisi di iscrivermi alla facoltà di Mediazione linguistica, perché nonostante l’immaturità di quel periodo, un misterioso intuito mi aveva già portata a riconoscere l’importanza di mettere in contatto le cose, i luoghi e le persone.
Vuoi sapere com’è andata?
Già a metà del primo semestre avevo capito di avere una passione per le lingue, ma di non voler in alcun modo lavorare in quel settore. Tuttavia decisi comunque di continuare il mio percorso, dedicando tutti i crediti liberi che avevo a disposizione a discipline economico-aziendali.
Così fra il secondo ed il terzo anno mi dividevo tra il Polo di Lingue e quello di Economia.
Esausta, ma incapace di opporre resistenza alla mia fame di conoscenza: avevo trovato il mio Ikigai!

L’ikigai infatti è l’area in cui converge:
- ciò che ami fare
- ciò in cui sei più bravo
- ciò per cui altri sarebbero disposti a pagarti
- ciò di cui il mondo ha bisogno.
Per approfondire l’argomento puoi fare un salto su questo interessante articolo che ti spiega come trovare il tuo ikigai.
Tornando rapidamente alla mia storia, a conclusione del mio percorso ho scritto una Tesi di Marketing Internazionale nella quale ho potuto riunire efficacemente considerazioni di business e di lingue straniere.
La Commissione è rimasta positivamente colpita dalla trasversalità del mio lavoro e mi ha permesso di ottenere il titolo con il massimo dei voti.
Un lieto fine? Per me è stato soltanto un nuovo inizio e oggi sono una studentessa di marketing a tempo pieno con uno spiccato interesse per l’internazionalizzazione.
Ora però tocca a te costruire sinergie.
Con questa storia ho voluto semplicemente dimostrarti che nessuno dovrebbe sentirsi vittima della propria multipotenzialità e che è possibile diventarne padroni con una buona dose di autodisciplina.
5 vantaggi che hanno i multipotenziali nel lavoro

Superare la fase di scoraggiamento di cui ti parlavo all’inizio non sarà affatto semplice.
Tuttavia, ti assicuro che i benefici di cui godrai dall’altra parte sono reali.
Sei pronto a saltare?
Ecco cosa puoi dimostrare con il tuo bagaglio da multipotenziale:
- Originalità: chi ti osserva non potrà fare a meno di considerarti bizzarro ma soprattutto interessante: una mucca viola!
- Flessibilità: potrai utilizzare le peripezie del tuo percorso artistico e professionale per dar prova di flessibilità e capacità di adattamento;
- Indipendenza: in situazioni di difficoltà potrai attingere non ad uno, ma a più serbatoi di risorse per risolvere problemi senza necessariamente dover dipendere da qualcun altro;
- Creatività: è il tuo cavallo di battaglia: con la tua “cassetta degli attrezzi” potrai trovare soluzioni creative a problemi complessi.
- Trasversalità: in alcuni ambiti stanno iniziando a tramontare i profili iperspecializzati. La complessità della realtà si riflette anche nella ricerca di individui capaci di muoversi agilmente in contesti aperti.
Come vedi, i vantaggi che ti cui puoi godere per il fatto di essere un multipotenziale sono numerosi.
Sta quindi a te costruire il tuo profilo in maniera strategica, ma ricorda… Non spingere troppo sull’acceleratore!
Come ci ha spiegato Steve Jobs, saranno le passioni stesse a chiamare, bisogna avere “solo” il giusto grado di motivazione per rispondere.
Sperimentazione in questo caso diventa la parola chiave: solo a seguito di una profonda sperimentazione infatti potrai considerarti pronto a selezionare.
Conclusioni
Riassumendo: se hai tante passioni e non sai ancora quale scegliere, lasciati contaminare, perché tutto serve.
Come abbiamo visto infatti, essere una persona multipotenziale al giorno d’oggi è una qualità estremamente ricercata e che dovresti cercare di valorizzare.
Se però nel frattempo ti senti perso, non disperare!
Sperimentando imparerai a selezionare le attività che ti vanno più a genio e, se deciderai di abbandonare una strada per imboccarne un’altra, non vedere ciò come un fallimento. Avrai comunque imparato qualcosa!
E chi ti dice che quel qualcosa non diventi proprio il tuo asso nella manica?
Come promesso, prima di concludere ti rimando a quel fantastico test per scoprire se anche tu sei un multipotenziale.
Adesso però ti lascio con una domanda: scrivi, disegni, scatti fotografie? Per farla breve: sei un creativo?
Perché oggi potresti essere capitato nel posto giusto. Anzi, a dire il vero, ne sono sicura!
All We Can Beat infatti è un movimento no-profit che mira a contrastare problematiche di rilevanza internazionale attraverso l’arte. Ogni mese lanciamo delle iniziative agli artisti con l’obiettivo di amplificarne la voce.
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Cosa aspetti a tirare fuori tutto il tuo potenziale? Non vediamo l’ora di vederlo!
23 anni, appassionata di Marketing, Startup e Tecnologia. Attualmente studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Direzione d’impresa, Marketing e Strategia presso l’Università degli Studi di Torino e Premium Member di Start2impact.
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