Serena Gerace

L’arte è il mio casino emotivo

Il bene che voglio donare

La mia arte è un continuo credere in me

La sua storia

Sono nata il 13 Luglio 1997 a Verona, dove nel 2016 mi sono diplomata al Liceo artistico Nani-Boccioni.

Mentre conseguivo la maturità io e la mia famiglia abbiamo traslocato a San Miniato (PI) in Toscana perché ci piaceva come regione.

Inoltre ho poi deciso di studiare pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ho finito gli esami a giugno 2019 e mi sono laureata il 18 maggio 2020.
San Miniato è stato il trampolino di lancio per la mia arte.
Dal 2018 ho fatto mostre sia personali che collettive: in Toscana, a Bologna e a Roma, oltre che commissioni private e acquisti in tutta Italia.
Nel 2019 ho praticato un tirocinio estivo all’ associazione SpazioxTempo nell’atelier dell’artista Marco Bagnoli, lui qualche mese dopo mi ha richiamata per collaborare, da novembre do una mano lì.

Filosofia

L’arte per me è uno stile di vita, una passione, una parte di me… farla mi fa sentire bene, realizzata, e con essa posso rendere reale quello che le persone hanno in testa, oppure dare colore alla loro vita in qualsiasi momento.
L’arte è il mio casino emotivo, mi accompagna sempre inconsapevolmente; lei è condividere con gli altri ciò che provo ogni giorno della mia vita ed aiutarli dandogli quello che, in un dato momento, hanno bisogno per essere rilassati e felici.
Per questo motivo la mia arte è un continuo credere in me stessa, nelle mie capacità e nel bene che voglio donare.

Il meglio nella mia arte è fare emozionare qualcuno che la ammira e scoprire di averlo fatto sognare, mentre quando la creo adoro il fatto che, esprimendo quello che provo attraverso i colori, realizzo qualcosa di unico e magico.

Dipingo la semplicità, quello che sono in quel istante, la mia essenza del mondo; per questo la mia arte è varia e dipende dalla giornata, anche se lo stile, a volte, rimane lo stesso.
Quello che sono e che esprimo è unico, è un pezzo di me, speciale sia per me stessa ma anche per chi si rispecchia nell’opera.

Dipingo emozioni che provo e che la gente sente osservando quello che ho realizzato.

Ho constatato, confrontandomi con le meravigliose persone che hanno ammirato le mie opere, che la loro visione di esse era diversa da quello che io avevo visto nella loro realizzazione.
Molte volte sono rimasta stupita dai sentimenti che procurava la mia opera d’arte: ho capito ancora di più la diversità di cui facciamo parte, ma allo stesso tempo l’uguaglianza emozionale che ci unisce.

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